Dicevo “sono nel ramo” perché non intendevo “vantare” la mia posizione (non mi piace) per correttezza nei confronti di Gladio a cui era rivolta la domanda. Comunque io sono Brigadiere capo dei Carabinieri, con 33 anni di servizio, e gli ultimi 18 con funzioni di vicecomandante di stazione.
Intanto quoto le considerazioni di CUSTER98 e Peppe ed inoltre sono sicuramente corrette le indicazioni di Jigen975 ma si applicano alle armi da fuoco (sono prescritte particolari accortezze per i collezionisti di armi da fuoco, stanza dedicata con porte di sicurezza, inferriate alle finestre)
Qui parliamo di coltelli nel senso di utensile per tagliare. Le cautele e le accortezze da adottare riguardano il trasporto ed il porto:
1) Il trasporto è quando l’utensile viene spostato senza poter avere la disponibilità immediata all’uso (dentro la custodia, nel bagagliaio dell’auto. Personalmente non lo porterei nel cruscotto o nelle tasche delle portiere dell’auto. Quando mi è capitato di trovare qualcuno ho consigliato di prestare più attenzione ma non sono andato oltre.)
2) Il porto è quando posso disporre dell’immediato uso. (Ho il coltello in tasca, attaccato alla cintura –anche nel suo fodero- ma bisogna sempre contestualizzare: Se sono nel bosco a caccia, per funghi, a tagliare un bastone chi potrà trovarmi da dire? Nessuno!!
Il discorso cambia se parliamo di “coltelli” a doppio filo, anche accennato sulla punta, anche non affilati, che sarebbe opportuno chiamare con il loro nome: Pugnali! Questi sono armi bianche.
Mi permetto di consigliare di dedicare 15 minuti per visitare il sito
http://www.earmi.it del noto giudice Mori, guardare l’indice degli argomenti e si troveranno risposte a moltissimi dubbi, competente interpretazione di leggi e regolamenti.
Infine, siccome sono appunto interpretazioni soggettive della legge è ovvio che ci siano diversi punti di vista da parte degli operatori di polizia così come dalla magistratura.
Spero di essere stato utile e di non aver offeso qualcuno.